Aprile 10, 1795. SIN oggi non abbiamo più osato avventurare in scena. Troppo sensibili al rimprovero, sì: ma non perciò dispogli di speranze. Proposi a Cesare di tentar di nuovo, ma riluttante egli si arrese. Nel entrare poi in faccenda, ecco che due soggetti antipatici al magnetismo ci sopragiungono, e per un tempo tutto sconvogliò. Partiti poi, svogliati che eramo, ciò nonostante, vuolsimo à tutto costo di nuovo avventurare, onde SESSIONE XI. Magnetisai Mi ostinai e finalmente, dopo lungo insolito tempo, s' addormento. Mi premeva veramente di prevalere, per levarmi il dubbio in cui luttavo, di vedermi tolto un sì fatta bella prerogativa, ma, à qual fine? E ben, il dissi, nissuna nuovità? Rispose a voce, Non vedo niente. Dopo pochi momenti il dissi ancora, Non sapremo niente delli due busti? Rispose ancora a voce, Non vedo niente, sono in una caverna oscura! Male, mi dicevo. Cercò poi il lapis per iscrivere, che glie 'l diedi, e scrisse In quella caverna molti mi parlano; li conosco alla voce, ma l'oscurità mi confonde assai. Vedo una finestra picciola e rotonda :-Da quella, non son sicuro, ma parmi di vedere quel genio dell' altra sera. Sono così male che voglio essere svegliato Lo risvegliai. Svegliato che fu, conturbato si vedeva, afflitto, disgustato ! - Ch'è stato, mi diss' egli? e subito se 'n andò. Qasi, quasi, non volevo nemmeno far menzione di queste disgustose scene, se non fosse, per non mancare all' ordine del nostro progredimento, e per rispetto per la verità. Dichino pure, non è certamente di nostro consenso che simili cose si sijno qui introdotte: ma per non mancare alla fedeltà della nostra narrazione, e altresi per dare a conoscere, come, con ciò siamo ancor noi arrivati à conoscere-" Che il magnetismo non è per niente soggetto "nè al cappriccio, nè alla volontà dell' uomo! Ma soltanto accor"dato a delle viste savie, ponderate, giuste, e discrete; e "sopratutto conveniente alla dignità della virtù, e alla maestà "di chi tutto puole" Onde a tempi più felici. SOLLEVAT Aprile 12, 1795. LEVATI un poco dal peso che ci oppresse, impazienti ancora di sortire dall' disordine in cui ci vedevamo infelicemente insorti; proposì a Cesare di provare un' altra volta, essendo anch' egli propenso, onde SESSIONE XII. MAGNETISAI, e facilmente s'addormentò. In poco tempo la contentezza li serpeggiava per il volto, e tosto dopo si proruppe in convulsioni di risa, tanto, che mi fè temere di vederlo andare in deliquio. Quietato poi, cercò colle mani il lapis, che glie 'l diedi, e scrisse In questo prezioso per me e delizioso istante, in quel istesso palazzo dove alloggiai una notte, e che ricevei un pachetto di calze per mutarmi, ivi ho veduta la mia e fedel Fortuna, ma tutta differente delle altre volte; generosa Dopo mi disse, che per levarmi ogni sospetto nel suo ritorno del viaggio, ha voluta comparirmi così. Lei mi dice, che in questo momento ti proponerà un mezzo per renderti amante di lei, e per farti, nei giorni futuri, non solo più fortunato, ma anche felice. Intanto mi spedisce l'istesso Genio dell' altra sera, il quale fu nella grotta m maltrattato dall' Invidia e dalla Gelosia. E questa è la ragione che l'altra sera mi lasciò allo scuro. Mi dice, che fra pochi istanti verrà qui in camera, per spiegarmi di chi sia imago quel busto che ti sta vicino. Spiegazione di quel busto che ti sta al lato manco. Questa fu Cleopatra, la quale, mercè le sue grazie, incatenò Cesare fra i laccj di Cupido; vinse Marcantonio, morì, e nel morire finì con lei la stirpe de' Ptolomei. Finì anche il regno, perchè fu ridotto da Ottavio Augusto in provincia Romana. Mi dice, che ora non ha tempo di dirmi di più; ma che un' altra sera mi condurrà in quella stessa antica galleria che già una volta mi fece vedere; e là mi spiegherà la scrittura del canestro, ove per mezzo di quelle lettere sapremo come, e perchè si sia così singolarmente vestita. E qui lasciando cadere il lapis, il risvegliai. Ah dunque, dissi a Cesare, eccoci di nuovo reintegrati! Il busto è della bella Cleopatra. Sentite che Ottava! che dà in compendio il ritratto vero, e tutta la storia della sua vita. Quanto mi è più caro questo busto, per essere ritratto d'una donna si celebre e distinta particolarmente dalla servitù de' primi degli eroi del mondo intero. Ora sì, che ci faremo coraggio di andare in traccia della scrittura del canestro. |